Descrizione
Il consiglio comunale di mercoledì 30 dicembre ha approvato la presa d’atto del Piano economico finanziario (Pef) del servizio integrato di gestione dei rifiuti per l’anno 2020 con 20 voti a favore (Pistoia Concreta, Fratelli d’Italia, Forza Italia Centristi per l’Europa, Lega per Salvini Premier, Amo Pistoia), 5 contrari (Pistoia in Azione, Pd) e 4 astenuti (Pistoia Sorride, Movimento 5 stelle, Gruppo indipendente, Pistoia Spirito Libero).
Come ha spiegato, in apertura, l’assessore alle partecipate Margherita Semplici, la presa d'atto è un provvedimento necessario per consentire di diluire su tre anni (2021-2023) il costo aggiuntivo sostenuto da Alia nel 2020. Ma è proprio contro questo stesso Piano economico finanziario di Alia che l’Amministrazione comunale intende procedere per vie legali, per dire no agli aumenti approvati dall'assemblea dei sindaci dell'Ambito territoriale Toscana Centro l'11 dicembre scorso, con il voto contrario di Pistoia e di altri cinque Comuni. L’assessore ha proseguito spiegando che gli aumenti registrati dal Pef sono in larga parte dipendenti dalle scelte della Regione di non aprire gli impianti di smaltimento, con il conseguente aggravio di costi di smaltimento dei rifiuti. Nessun rincaro è da imputare ai nuovi cassonetti interrati che Alia sta installando nel centro storico.
«Per il Comune di Pistoia – ha spiegato Semplici – non è accettabile che questo incremento, dovuto a una mancata realizzazione della previsione impiantistica da parte della Regione, debba essere riversato sulle tariffe a carico dei cittadini.»
Sul tema si è sviluppato un ampio dibattito.
«Sugli aumenti delle tariffe deliberati in sede Ato il Comune di Pistoia non è affatto stato in silenzio – ha evidenziato Francesco Pelagalli, capogruppo di Fratelli d’Italia –. Abbiamo espresso voto contrario in sede di assemblea Ato, tra i pochi Comuni ad avere avuto il coraggio di dire che questo sistema vessatorio nei confronti dei cittadini non va bene. Non fuggiamo dalle nostre responsabilità ed è per questo che oggi prenderemo atto con voto favorevole di questo Pef, per non perdere l'occasione di dilazionare il pagamento in tre anni. Ma la Regione deve mettere mano agli impianti come promesso in fase di concessione, perché altrimenti smaltire i rifiuti costerà sempre di più. I cittadini sappiano che li proteggeremo in ogni luogo, mettendo sempre, avanti a tutto, l'interesse collettivo dei pistoiesi.»
Di un atto di responsabilità nel votare la presa d’atto ha parlato anche la capogruppo di Amo Pistoia Paola Calzolari.
«In sede di assemblea di ambito solo il Comune di Pistoia e pochi altri hanno manifestato il proprio dissenso all’incremento dei costi preventivato da Ato – ha sottolineato Fabio Raso, capogruppo di Pistoia Concreta - . Di chi è la responsabilità che ha creato questo assurdo sistema? Possibile che la Regione Toscana in tanti anni di governo non sia stata in grado di prendere in mano la situazione e creare un impianto all’avanguardia dove si possano conferire i rifiuti di tutta la regione? Perché i Comuni devono subire questo sistema senza poter proferire parola? Oggi ci vediamo "obbligati" a votare questa presa d’atto che ci eviterà di dover pagare tutta la maggiorazione in un’unica soluzione».
«Gli aumenti che si prospettano nei prossimi anni sono il risultato del braccio di ferro che da decenni ha immobilizzato la nostra Regione – ha dichiarato Iacopo Bojola, capogruppo di Forza Italia Centristi per l’Europa –. Con coraggio, l’Amministrazione attuale ha innescato un conflitto con l’Ato Toscana Centro, esprimendo contrarietà al Piano economico finanziario, così come hanno fatto altri 22 Comuni, alcuni dei quali si sono astenuti, mentre altri non hanno partecipato all’assemblea. Il ricorso per le vie giudiziali è doveroso, per tentare tutte le strade perseguibili a tutela dei cittadini, così come è stato fatto anche dai Comuni dell’Ato Sud e ci auguriamo che anche le organizzazioni vocate a tutelare i consumatori scendano in campo.»
«Dobbiamo votare a favore di questo provvedimento obtorto collo – ha evidenziato Gabriele Gori, capogruppo di Lega per Salvini premier –. Questa presa d’atto è una presa di giro per tutti i cittadini che usufruiscono di un servizio inqualificabile».
«Purtroppo anche stavolta si cede il passo all’inerzia, al mantenimento dello status quo, all’immobilismo da parte del nostro Comune, sempre più ai margini delle scelte strategiche a livello regionale – ha dichiarato Iacopo Vespignani di Pistoia in Azione –. Poco contano, a nostro avviso, la votazione contraria del Comune in assemblea di Ato o l’annuncio in pompa magna dell’azione legale, se non vengono associate a manifestazioni forti e di compattezza politica come avrebbe potuto essere la non presa d’atto. Si continua a parlare degli errori del passato, che hanno permesso all’attuale Amministrazione di vincere le elezioni, ma non si guarda al futuro.»
«La maggioranza ha dovuto votare un provvedimento che non condivideva, dicendo che era un atto dovuto, che era tutta colpa della Regione e minacciando un’azione legale che vedremo se eserciterà davvero – ha sottolineato Roberto Bartoli di Pistoia Sorride –. Se non lo farà, sarà stata la solita chiacchiera da campagna elettorale per far credere ai cittadini che Tomasi e la giunta non avevano responsabilità di un aumento di ben 1,4 milioni che invece in parte è dovuto al fatto che a Pistoia si fa poca differenziata. Vero dato politico, il fallimento totale sulle politiche dei rifiuti. Dopo tre anni e mezzo la differenziata passa dal 37,5 al 40,2 perché invece di fare il porta a porta dalle periferia hanno fatto i cassonetti in centro. Nulla è stato fatto per legare la tariffa ai rifiuti effettivamente prodotti.»
«Avremmo molte obiezioni da fare nei confronti della gestione complessiva dei rifiuti e sulle scelte politiche messe in campo da questa Amministrazione – ha detto Nicola Maglione, capogruppo del Movimento 5 stelle –. A Pistoia la raccolta differenziata non salirà di molto con questo sistema e le scelte irresponsabili ricadono sulle spalle dei cittadini. Comunque esprimiamo un voto di astensione perché cerchiamo di avere un approccio prudenziale e di evitare ulteriori possibili effetti negativi».
«Il voto del Pd è contrario a una delibera che racconta soltanto una parte della storia – ha evidenziato Walter Tripi, capogruppo Pd –. Dopo tre anni la giunta Tomasi riesce solo a parlare del passato e dispensare colpe agli altri. Si dimentica, non casualmente, di dire che la scelta dei cassonetti interrati appesantirà le bollette in modo enorme, ma lo farà nel 2023. Il resto della città, intanto, è invaso dai rifiuti con i cassonetti al collasso. La verità è che in questi tre anni si è solo perso tempo senza alzare il livello di raccolta differenziata, e in futuro i risultati saranno inferiori a quelli degli altri Comuni. Inutile dare colpe alla Regione o a chiunque altro: con Tomasi, Pistoia sceglie ogni giorno di essere fanalino di coda, di non far sentire la propria voce ad alcun tavolo e a rimanere indietro rispetto al resto della Toscana. Purtroppo, ai danni dei cittadini e anche del loro portafoglio.»
«Da Pistoia Spirito Libero una secca bocciatura su tutti i fronti per Tomasi e la sua giunta che si è presentata come un’educanda senza colpe all’appuntamento dell’aumento delle tariffe Tari – ha detto la capogruppo Tina Nuti –. É bene sapere che il Comune di Pistoia fa parte insieme ad altri sei comuni del direttivo di Ato: cosa ha fatto Pistoia, nel direttivo dal 2018, per migliorare e controllare il Servizio di Alia? Niente, visto gli aumenti di costo e la qualità del servizio. Tomasi e tutta la sua maggioranza oggi attribuiscono la colpa dei maggiori costi alla mancanza di impianti, ma sono proprio loro che pochi mesi fa hanno rifiutato un emendamento al documento di avvio del Piano Strutturale con il quale Pistoia Spirito Libero chiedeva di individuare delle zone lontane dai centri abitati per realizzare un impianto di nuova generazione capace di trasformare i rifiuti in energia pulita da distribuire agli stessi cittadini.»
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Ultimo aggiornamento: 24 maggio 2024, 15:44