Descrizione
Con 21 voti favorevoli (Fratelli d´Italia, Pistoia Concreta, Forza Italia, Lega e Amo Pistoia) e 9 contrari (Pd, Pistoia Sorride, Movimento 5 stelle, Pistoia Spirito libero e Pistoia città di tutti) è stata approvata la delibera per la presa d´atto del nuovo accordo di programma sulla rigenerazione urbana dell’area del Ceppo, valorizzazione delle funzioni sanitarie e riqualificazione delle Ville Sbertoli - con modifica di quelli degli anni 2015 e 2017 e rinuncia all’acquisizione del padiglione Cassa di Risparmio.
Ripercorrendo i numerosi passaggi su Ceppo e Ville Sbertoli, l´assessore al governo del territorio ha spiegato che con il nuovo accordo di programma l´obiettivo dell´Amministrazione è di accelerare la realizzazione dei servizi socio sanitari all´interno dell´area del Ceppo e di recuperare il comparto delle Ville Sbertoli.
«Per accelerare i tempi dei servizi sociosanitari all´interno della città – ha spiegato l´assessore al governo del territorio del Comune di Pistoia - a favore della nostra comunità, la Asl ha proposto di trasferire la Casa della salute dal padiglione ex nuove degenze (quello che si vede dal viale Matteotti) al padiglione Cassa di Risparmio, più vicino a piazza Giovanni XXIII e connesso con la parte storico-monumentale. Questo porterà - a giudizio e impegno della Asl – anche a una razionalizzazione delle spese perché saranno concentrati nel padiglione Cassa di Risparmio anche alcuni servizi e uffici che oggi gravitano, invece, su immobili di terzi e, quindi, soggetti a pagamento di affitti. Per questo il Comune di Pistoia rinuncia ad acquisire il padiglione Cassa di Risparmio, ma la Asl si impegna a demolire il padiglione ex nuove degenze – ha proseguito l´assessore - su cui, poi, insieme alla città rifletteremo su quali possano essere le future destinazioni, anche attraverso un ridisegno del piano particolareggiato. Per le Ville Sbertoli, invece, anziché promettere funzioni o destinazioni, l´Amministrazione comunale ha chiesto a Regione e Asl che se riescono a portare investitori in grado di dimostrare e garantire, attraverso un unico lotto di progettazione, il recupero degli immobili storici e l´utilizzo pubblico del parco di circa 5 ettari, l´Amministrazione è disponibile a costruire - insieme alla città in perfetta trasparenza - una variante che possa valorizzare tutta l´area delle Ville Sbertoli che, ormai, da decenni è in stato di abbandono. Con il nuovo accordo il Comune non dovrà più realizzare le opere di urbanizzazione all´interno dell´area del Ceppo per le quali, a fronte dei 16 milioni di euro, erano stati recepiti solo 6 milioni di finanziamento. Ciò voleva dire un ulteriore esborso da parte dell´Amministrazione di circa 10 milioni. Con i tempi che corrono e con il nostro bilancio – questo avrebbe sacrificato tutto il resto del territorio comunale. Quella proposta oggi (lunedì 6 maggio ndr) ci sembra una soluzione equilibrata, anche se perfettibile nel corso degli anni».
Lungo e vivace il dibattito in aula che si è protratto per diverse ore. Due le questioni sospensive respinte e un solo emendamento accolto tra quelli discussi e votati.
Nel suo intervento in consiglio comunale, la capogruppo di Pistoia Spirito libero ha evidenziato che «in tutta l’operazione Ceppo-Sbertoli, il più grande obiettivo per i pistoiesi era avere la Casa della salute e migliorare il livello di assistenza socio sanitario. Ma ciò sarà possibile solo e soltanto se Asl riuscirà a incamerare dalle vendite degli immobili una cifra che in totale pesa circa 35 milioni. A meno che le Ville Sbertoli non diventino la più grande operazione commerciale di Pistoia e il Ceppo un costoso quartiere residenziale per pochi eletti, e che questa maggioranza sia disponibile a imbarazzanti varianti proposte dalla giunta, tutti questi soldi non si troveranno e la nostra città continuerà a soffrire la mancanza di medicina di territorio. Per questo Pistoia Spirito Libero vota contro un accordo di programma, completamene rimaneggiato, costruito a favore di pochi e non certo dei pistoiesi».
Il capogruppo di Pistoia Concreta ha, invece, sottolineato che «il provvedimento votato stanotte (7 maggio ndr) segue altri fondamentali per la nostra città quali Ex Breda, Esselunga, terza corsia autostradale e si aggiunge ad altre questioni che siamo riusciti a far partire come Bottegone dove il comune parteciperà co-finanziando il progetto con 4,5 milioni. Crediamo di aver intrapreso la strada giusta per far smuovere questioni che da anni attendevano e attendono soluzioni. Per noi abbattere il padiglione nuove degenze (in piccola parte anche abusivo) e’ davvero il primo step per intraprendere un vero processo di rigenerazione urbana che coinvolgerà un’ampia area. Il trasferimento della Casa della Salute nel padiglione Cassa di Risparmio è una scelta che riteniamo ottimale per la collocazione delle importantissime funzioni socio-sanitarie e per contrastare la desertificazione delle funzioni pubbliche avvenuta in questi anni rispetto al centro storico. Bene anche la valorizzazione delle Ville Sbertoli sulle cui destinazioni, a differenza di quanto stabilito nel 2017, il consiglio comunale resterà sovrano».
Il gruppo Pistoia Sorride, nei vari interventi, ha evidenziato che «pur valutando positivamente lo spostamento della Casa della salute dal padiglione nuove degenze al padiglione Cassa di Risparmio e le ottimizzazioni che saranno ottenute da Asl con questa nuova soluzione, vota no alla delibera in quanto l’accordo di programma presenta le seguenti criticità: la non fattibilità economico – finanziaria dell’accordo in quanto permangono i 18 milioni di euro da ricavare dalla dismissione dei beni dell’Asl a cui si aggiunge la valorizzazione della parte demolita del padiglione nuove degenze, necessaria per finanziare le opere di urbanizzazione dell’area del Ceppo adesso in capo ad Asl. A queste criticità si aggiungono l’aumento della clausola di salvaguardia da 2 a 4 milioni di euro che il Comune dovrà ad Asl nel caso in cui non si raggiungano i 18 milioni di euro dalle alienazioni e l’assenza di una visione urbanistica generale che tenga insieme tutte le aree strategiche della città (ex Breda, Ceppo e Ville Sbertoli) per evitare che le aree abbiano destinazioni che vadano incontro alle esigenze della città e non in competizione fra di loro. Questo accordo di programma al contrario, prevedendo che l’area delle nuove degenze possa essere destinata a residenziale, commerciale o direzionale mette in competizione l’area del Ceppo con l’area ex Breda per la quale da poco il consiglio comunale ha approvato la proroga al piano particolareggiato rischiando di far fallire l’operazione dei curatori di vendere ad investitori. Infine l’indeterminatezza del valore dell’area delle Ville Sbertoli, le cui destinazioni sono ad oggi prevalentemente pubbliche ma per le quali si prevede destinazioni private genericissime, potrà determinare un importante vantaggio economico ai privati che proporranno un piano di recupero a cui il Comune dovrà quasi obbligatoriamente far seguire una variante urbanistica. Sindaco e giunta dovevano, a nostro avviso, muoversi come è stato fatto a Prato nel 2014, ridurre il valore delle alienazioni dall’area del Ceppo per eliminare la previsioni di ricostruzioni e realizzare un grande parco per rendere l’area alla città e allo stesso momento prevedere di recuperare i 18 milioni dalla valorizzazione delle Ville Sbertoli».
«Con questo passaggio, la città perde – ha detto il capogruppo del Pd - la capacità di progettare il proprio futuro, perché l´Amministrazione comunale non ha proposto niente né sulla parte storica del Ceppo, né su viale Matteotti, tanto meno sulle Ville Sbertoli su cui, peggio ancora, si lascia interamente ai privati che potranno venire di progettare, nei fatti, il futuro dell´area. Avremmo compreso se la modifica del piano fosse arrivata per una diversa visione della città, per idee alternative. Invece di idee c´è un vuoto cosmico: si è soltanto fatto tornare i conti degli altri, in particolare di Asl, senza proporre un solo valore aggiunto per i cittadini pistoiesi. Il tutto, giustificato da una sostenibilità economica che non c´è: non solo si è rinunciato a 7 milioni legati alla partita dei fondi europei PIU, ma non si è presentato un solo numero che dimostri i valori e di conseguenza la fattibilità di ciò che si propone. Ogni volta che Pistoia ha avuto, in questi due anni, la possibilità di costruire il proprio futuro proponendo direttive e prospettive, ha perso drammaticamente il treno, e questo è un ulteriore esempio, purtroppo molto pesante. Si presentava come la giunta delle piccole cose: su quelle falliscono, e lo dimostra l´erba alta metri ovunque, ma sulle grandi siamo davvero all´abdicazione di ogni ruolo di progettazione e indirizzo. Inoltre, puntualmente, lo si fa nel silenzio e senza coinvolgere i cittadini».
Il capogruppo della Lega ha evidenziato che «per la questione Ceppo è stata fatta una revisione degli accordi precedenti tra Comune, Regione e Asl. Ciò si è reso necessario perché il progetto era economicamente insostenibile da parte dell´Amministrazione. Si tratta di un accordo migliorativo con la soluzione, che sarà realizzata in tempi più brevi, di accorpare i servizi sociosanitari nel padiglione Cassa di Risparmio. Siamo pienamente favorevoli nella demolizione del padiglione su viale Matteotti i cui lavori dovrebbero terminare, in base a quanto detto da Asl, nel gennaio 2020. La realizzazione della Casa della salute sarà importante anche per il centro storico e le sue attività economiche». Per quanto riguarda le Ville Sbertoli il capogruppo della Lega ha sottolineato che «questa importante area non merita di restare nel degrado. Pertanto chi avrà la capacità di investire e rigenerare questo posto sarà ben accetto. Sono rimasto colpito dalla ottusità delle minoranze le quali, nelle commissioni di competenza, non hanno fatto ostruzione per poi invece farla in altri contesti e occasioni su temi ideologici e non certo di buon senso».
Per il capogruppo del Movimento 5 Stelle «il Comune si è allineato alle esigenze di Asl e Regione, accettando e predisponendo un accordo sulla cui sostenibilità finanziaria ci sono ampie riserve, che si evincono anche nel parere contabile espresso dagli uffici della ragioneria comunale. La spesa di 18 milioni di euro non è sostenibile, le condizioni di mercato non consentono di poter ricavare un importo così consistente. L´assessore al governo del territorio ha detto che l´accordo non cambia tante cose perché si tratta di una modifica. Mi domando, però, come mai quando erano all´opposizione - lo stesse assessore ed il sindaco - contestassero questo accordo e adesso invece lo ripropongono con le stesse gravi incertezze finanziarie? Ma dal punto di vista politico, la cosa più eclatante è che l´Amministrazione pistoiese si sia allineata alla Regione, guidata dal centrosinistra. Quella stessa Regione che, insieme al suo braccio operativo e tecnico che è la Asl, ha prodotto, con la complicità delle allora amministrazioni di centro-sinistra, il fallimentare progetto del S. Jacopo: enormi sprechi di risorse pubbliche (come riconosciuto dalla Corte dei Conti) a favore del business privato, ubicato in zona disgraziata - sia per l´aspetto idraulico (le idrovore pompano, e consumano, più o meno ininterrottamente) sia per l´unica via di accesso (in caso di incidente sulla tangenziale, non sarebbe più raggiungibile). Per non parlare della mancata realizzazione del parcheggio pubblico (previsto nell´accordo del 2005!) o dell´abbandono al loro destino degli abitanti della montagna, privati di un minimo presidio ospedaliero. Ecco, a questo tipo di sensibilità politica, gli amministratori di centro-destra (Lega compresa), hanno deciso di affidare le sorti di un´area così centrale della città e di un patrimonio architettonico, storico e culturale come le Ville Sbertoli. Auguri! Non avremmo condiviso questa scelta se fatta dalla precedente Amministrazione, oggi, ma avrebbe avuto una sua logica "politica". Fatta invece da una giunta che aveva promesso di dare tutt´altro impulso, è inconcepibile. Cosa impediva attendere le elezioni regionali del prossimo anno e rivedere l´accordo con una possibile, oltre che auspicabile, nuova giunta della Regione Toscana che possa veramente sostenere le legittime esigenze socio-sanitarie dei cittadini e dei territori?».
Il gruppo Fratelli d´Italia ha sottolineato che «si sono conclusi dopo numerose commissioni e dieci ore di consiglio comunale i lavori sulla proposta di delibera sulla rigenerazione dell’area del Ceppo. A fronte del vecchio accordo della precedente Amministrazione, che prevedeva spese astronomiche e quindi irrealizzabili, bloccando di fatto lo sviluppo di intere aree della città, il nuovo accordo si presenta sostenibile e realizzabile. Nella nuova Casa della Salute i cittadini troveranno servizi concentrati e rinnovati, con vantaggio, si spera, anche per un’intera zona della città, quella dell’ospedale vecchio, che era stata desertificata dallo scellerato spostamento in periferia dell’ospedale. Cup, centro prelievi e trasfusionale, medicina generale, Centro donna, libera professione, cure intermedie, Hospice; tutti servizi per un’area rinnovata e riorganizzata con le inaugurazioni che inizieranno nel 2020, non a data da destinarsi. Il padiglione nuove degenze, vero ecomostro che tarpa la vista del centro storico, sarà demolito entro l’estate. Per quanto riguarda le ville Sbertoli, abbandonate da decenni, inizia finalmente un percorso condiviso tra Comune, Asl, Regione Toscana e Sovrintendenza per la ricerca di possibili investitori che garantiscano la restituzione alla collettività del parco, il recupero degli spazi e la fine del degrado. In definitiva un accordo che, crediamo, metterà in condizione tutti di trovare soluzioni per il bene dei cittadini e delle istituzioni coinvolte».
Per la capogruppo di Pistoia Città di Tutti «questa Amministrazione rinuncia, ancora una volta, ad esercitare il governo della città, abdicando a favore di soggetti terzi, ai quali permette di dettare tempi e modi di intervento su un´area fondamentale per il tessuto cittadino, quale l´ex Ceppo, e su un compendio monumentale di importanza straordinaria, quale le Ville Sbertoli. Ma la rinuncia era prevedibile, data la totale mancanza di visione preordinata ad una autentica rigenerazione del territorio, e non è una novità: già in passato Pistoia Città di Tutti ha rilevato la totale mancanza di progettualità della attuale giunta, e l´adozione del provvedimento sull´area ex Ceppo ne è nuova testimonianza».
Per Forza Italia-Centristi per l´Europa «la Casa della salute, con i relativi servizi socio sanitari presto sarà una realtà, grazie all´impegno profuso dal vicesindaco, infatti verranno razionalizzate e concentrate in un´unica sede numerose funzioni che oggi sono disseminate sul territorio comunale. Pensiamo, infatti, a quanti disagi di carattere logistico verranno risparmiati ai nostri concittadini. Restituire al complesso del Ceppo le funzioni per le quali è stato vocato sino a ieri è una risposta anche al recupero socio-economico del centro storico che, a seguito della realizzazione del nuovo nosocomio San Jacopo, è stato progressivamente depauperato del suo ruolo di fulcro intorno al quale gravitavano numerose imprese ed attività commerciali». Il gruppo di Forza Italia ha anche evidenziato che «scelte scellerate, dopo ben 727 anni, per la precisione nel luglio del 2013, hanno portato a chiudere lo storico ospedale cittadino, per trasferirlo in una landa desolata, quale è l´attuale nella quale attualmente si trova. Noi oggi, quindi, andiamo a mettere una pezza - una delle numerose in verità - che tenta di ridurre ai minimi termini i disagi creati agli utenti ed alla città intera. Le precedenti amministrazioni si sono caratterizzate per aver sbandierato proposte utopistiche e prive di sostenibilità finanziaria, tant´è che dei 130 milioni di euro previsti in investimenti, a malapena ne sono stati investiti concretamente circa 9 milioni. Con questo accordo di programma, sebbene condizionato dalle scelte del 2005, si creano le condizioni per le quali sia più facilmente realizzabile. Sono stati bravi i componenti della giunta, la vicesindaco in primis, oltre che il sindaco, a ricondurre su binari percorribili un treno che stava per deragliare. Mai e poi mai si sarebbero potuti reperire i 18 milioni di Euro con le dismissioni di Villa Baldi Papini e gli ex-Macelli, o le quote della Centrale del latte».
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Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 12:07