Insieme per Un giorno per bene$$ $$Il 21 e il 22 settembre tutti invitati $$a prendersi cura dell'Italia come bene comune$$ $A Pistoia sono protagonisti gli ex-orti e i chiostri dei più antichi complessi monastico-convent

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Data :

9 dicembre 2024

Municipium

Descrizione

Un giorno per bene è un’iniziativa che nasce dall’impegno di prendersi cura del Paese che da sempre contraddistingue le attività del Touring Club Italiano. Restituire alla comunità beni comuni bisognosi di cure e attenzioni, grazie al supporto concreto di soci del Touring Club Italiano e cittadini, è l’intento da cui prende forma questo nuovo progetto, in programma sabato 21 e domenica 22 settembre.
 
Luoghi d’arte, parchi, spiagge, piste ciclabili, monumenti, sentieri e percorsi pedonali - patrimonio culturale, artistico e naturalistico del nostro Paese - hanno, infatti, bisogno dell’aiuto di tutta la comunità per essere valorizzati e resi accessibili.
 
I riflettori sono puntati sui beni comuni di 26 città su tutto il territorio nazionale, ma i veri protagonisti dell’iniziativa sono i cittadini che, in veste di volontari, faranno vivere luoghi e beni che appartengono alla comunità, prendendosi cura della propria città per renderla più accogliente, fianco a fianco con i volontari del Touring Club Italiano e delle numerose organizzazioni locali partner del progetto.
 
A Pistoia il 21 e 22 settembre i volontari accoglieranno i visitatori presso l’ex-orto conventuale di S. Maria del Carmine (oggi Giardino volante, di via degli Armeni); il chiostro e gli spazi di pertinenza dell’ex-convento di S. Lorenzo dei frati Eremitani agostiniani; l’orto monastico di San Bartolomeo, di fondazione Benedettina; i chiostri e l’orto conventuale di San Domenico; il chiostro della chiesa di San Francesco, dei Minori Conventuali, e l’antistante piazza.
Un giorno per bene a Pistoia è realizzato dal Touring Club Italiano insieme a Comune di Pistoia, Diocesi di Pistoia, Pistoia Città di tutti, Legambiente Circolo di Pistoia, Giorgio Tesi Group, Discover Pistoia, Biblioteca dei Domenicani di Pistoia, Gruppo Parrocchiale San Francesco.
Info su touringclub.it/ungiornoperbene
 
Il Touring Club Italiano è una libera associazione senza scopo di lucro che propone ai suoi soci – destinatari e attori della missione – di essere protagonisti di un grande compito: prendersi cura dell’Italia come bene comune perché sia più conosciuta, attrattiva, competitiva e accogliente. Per questo il Touring Club Italiano contribuisce a produrre conoscenza, tutelare e valorizzare il paesaggio, il patrimonio artistico e culturale e le eccellenze economico produttive dei territori, attraverso il volontariato diffuso e una pratica turistica del viaggio etica, responsabile e sostenibile.
Approfondimento
 
Gli antichi orti monastici e conventuali di Pistoia come bene comune
di Lucia Gai, Associazione di volontariato culturale Pistoia città di tutti
 
 
In tempi recenti alcuni studi sono stati dedicati ad aree verdi entro la città di Pistoia, quali orti monastici e conventuali di origine medioevale, parchi e giardini storici ancora esistenti sia all’interno che nei dintorni della città, altre zone libere – un tempo coltivate – di interesse pubblico. Tuttavia finora non esiste un repertorio completo di queste preziose risorse ambientali, corredato da un’adeguata documentazione storico-territoriale. Non esiste neppure un supporto informativo di carattere generale che ne segnali l’ubicazione e l’eventuale accessibilità al pubblico.
 
Nell’ambito dell’abitato di Pistoia, compreso entro la terza ed ultima cerchia delle mura urbane, le zone verdi rimaste risultano completamente censite e planimetricamente riportate nella cartografia del Piano particolareggiato per il Centro storico, il cosiddetto Piano Cervellati (2006-2008), strumento di pianificazione redatto per il Comune di Pistoia: che resta però riservato al ristretto ambito degli specialisti e dei tecnici addetti alla programmazione urbanistica.
 
Nella cultura delle Guide, disponibili fin dai primi decenni dell’Ottocento per visitatori e turisti e prevalentemente dedicate a monumenti e opere d’arte, il verde urbano pare sostanzialmente costituire un ‘non-luogo’, per così dire un ‘vuoto’ episodicamente esistente fra i tanti ‘pieni’ delle costruzioni di pregio. Gli itinerari consigliati per la visita omettono generalmente perfino di segnalare parchi e giardini pubblici: le informazioni non comprendono di solito le aree coltivate o arboree tuttora esistenti di origine storica, come – soprattutto – quelle di cui gli Ordini monastici e conventuali insediatisi a Pistoia nel Medioevo furono elementi generatori e protagonisti della loro conservazione nel tempo.
 
Pistoia, nota come città murata medioevale, sembra nascondere tuttora la sua natura alternativa di città del verde. Questo suo carattere duplice non pare ancora adeguatamente valorizzato.
 
Le planimetrie redatte nell’Ottocento ne rivelano in modo eloquente questa sua appartata ricchezza, concentrata soprattutto entro la fascia compresa fra il tracciato della seconda cinta di mura e il perimetro della terza e ultima cerchia difensiva. Vecchie fotografie e cartoline d’inizio Novecento ne testimoniano la conservazione e il prevalente utilizzo come vivai.
 
Una veduta aerea attuale dell’abitato di Pistoia ne documenta la parziale scomparsa per l’impatto, specialmente avvenuto dal secondo Dopoguerra del secolo scorso, di nuove urbanizzazioni; l’espansione edilizia risulta aver ormai oltrepassato l’antico limite delle mura comunali per allargarsi nelle periferie, secondo il tipico processo insediativo a macchia d’olio e lungo le principali arterie di comunicazione extra-urbana.
 
È venuto dunque a cessare, oggi, come elemento identitario della comunità pistoiese, il senso di appartenenza tradizionale ad una storia vissuta entro la ristretta cerchia delle mura urbane, che separava un tempo il centro dalle periferie. I caratteri specifici di Pistoia, che essa può ‘spendere’ per farsi conoscere, paiono attualmente basarsi, invece, su una nuova e diversa ‘cultura dell’abitare’: che privilegi luoghi della socialità condivisa, in cui gli spazi verdi – come risorsa che la storia ha donato al presente – possano essere protagonisti di una città ‘a misura d’uomo’.

Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 12:06

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