Descrizione
Continua il ciclo autunnale di Leggere, raccontare, incontrarsi…. Il prossimo appuntamento si tiene sabato 5 ottobre, alle 17 nell'auditorium Terzani della biblioteca San Giorgio e propone la presentazione del libro Una piccola storia. Storia di un italiano qualunque. Carteggio luglio 1943-settembre 1945 di Filippo Benizzi, curato da Francesca Banchini e Giulia Barontini, recentemente pubblicato dalla casa editrice Alvivo. Intervengono lo storico Giorgio Petracchi, le curatrici del volume Francesca Banchini e Giulia Barontini, e gli studenti della scuola secondaria di primo grado Martin Luther King di Pistoia. Modera il giornalista Mauro Banchini.
Realizzato dagli studenti della scuola di Bottegone nell'ambito del laboratorio Le storie che fanno la Storia, il libro ricostruisce la vicenda di Filippo Benizzi, maestro elementare a Granaglione, partendo da un suo carteggio con la moglie, Aurelia. Oltre 140 lettere, scritte fra il 1943 e il 1945, trascritte e commentate, insieme a verifiche svolte all'Archivio storico dell'esercito di Roma, hanno permesso di riportare alla luce una storia sconosciuta agli stessi familiari: la vicenda di un uomo che dopo l'8 settembre 1943 viene richiamato per essere arruolato come ufficiale con la Repubblica di Salò. Un uomo che insegna in un tranquillo paesino dell'Appennino, ha una moglie e una figlia piccola, non è mai stato fascista e non ha intenzione di diventarlo dopo la caduta della dittatura e dopo che è stato proclamato l'armistizio, e per questo escogita un espediente per sottrarsi al suo destino.
Filippo Benizzi aveva uno studio in cui nessuno poteva entrare, nemmeno la moglie con cui aveva condiviso gran parte della vita. Qui conservava i quotidiani che comprava ogni giorno, ma anche libri, quaderni e ricordi degli anni in cui era stato insegnante. Solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1992, i familiari hanno avuto accesso alla piccola stanza, e riordinando le sue cose la figlia Gabriella per prima ritrovò le lettere ormai ingiallite dal tempo. Per lunghi anni questi vecchi documenti sono passati di mano in mano all'interno della famiglia, finché uno dei bisnipoti, Francesco, che frequentava il laboratorio Le storie che fanno la Storia, ha chiesto alla madre il permesso di portarle a scuola per poterci lavorare con i compagni. È così che è nato il libro. Gli studenti del laboratorio in un primo momento hanno esitato a leggere e rendere pubblico il carteggio, visto il riserbo con cui l'autore l'aveva custodito per tutta la vita. Alla fine però hanno deciso di portare avanti il lavoro nella convinzione che sia importante conoscere la storia e far capire a tutti, anche a chi non l'ha mai vissuta, cosa è stata la guerra.
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Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 12:06