Consiglio comunale: approvata la disciplina transitoria del nuovo canone unico patrimoniale al posto di Tosap e Cosap introdotto dalla legge di Bilancio 2020

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Data :

9 dicembre 2024

Municipium

Descrizione

Il consiglio comunale, ieri lunedì 18 gennaio, ha approvato la disciplina transitoria del nuovo canone unico patrimoniale, istituito dalla legge di Bilancio 2020, che riunisce in una sola forma di prelievo le entrate comunali relative all’occupazione di aree pubbliche (COSAP) e all’imposta sulla pubblicità, a partire dal 1 gennaio 2021.
Il provvedimento è passato con 20 voti favorevoli (Pistoia Concreta, Fratelli d'Italia, Forza Italia – Centristi per l'Europa, Amo Pistoia e per la Lega Cinzia Cerdini, Alessandro Belli e Francesco Mazzeo) e 13 astenuti (Gabriele Gori della Lega, Pistoia in Azione, Pistoia Sorride, Partito democratico, Movimento 5 stelle, Italia Viva, Gruppo indipendente, Pistoia Spirito libero, Pistoia Città di tutti).
Il provvedimento è stato presentato dall'assessore al bilancio Margherita Semplici.
«Il canone unico patrimoniale assorbe varie entrate comunali e di fatto ha abrogato COSAP e imposta sulla pubblicità - ha spiegato Semplici -. Con tempi così ristretti per nessuna Amministrazione è stato possibile lavorare a una proposta di regolamento con nuove tariffe che potessero entrare in vigore dal primo gennaio di quest'anno. La legge di Bilancio 2020 ha introdotto questo nuovo canone unico ma adesso spetta ai Comuni normarlo, un compito non semplice, perché il passaggio presenta non poche criticità. Dovremo riuscire a elaborare una tariffa base che comprenda sia COSAP che imposta sulla pubblicità. Siamo di fronte a una deliberazione di passaggio con efficacia transitoria e pertanto l'approvazione del relativo regolamento e delle tariffe per l'anno 2021 avverrà con successivi provvedimenti».
Dopo la presentazione dell'assessore al bilancio si è aperto il dibattito con alcuni interventi tra i quali quelli di Iacopo Bojola (Forza Italia – Centristi per l'Europa), Nicola Maglione (M5S), Gabriele Gori (Lega), Iacopo Vespignani (Pistoia in Azione), Fabio Raso (Pistoia Concreta) e Walter Tripi (PD).
«Come in altre occasioni, in questi tre anni, - ha detto il capogruppo di Forza Italia Iacopo Bojola - l’amministrazione è costretta ad adottare un provvedimento definito dagli stessi tecnici, ponte, per ovviare ad un vuoto normativo creato da chi ci sta governando. Con la legge del dicembre 2019, infatti, sono state abrogate delle consolidate forme di entrata per gli enti locali, ma, nel contempo, non sono state regolamentate, cosa che ha provocato anche una ferma presa di posizione dell’ANCI, visto che in epoca di pandemia e declino economico, questo vuoto avrebbe significato totale anarchia ed incertezze. È sintomatico l’atteggiamento delle minoranze che si sono espresse con l’astensione ed hanno impersonificato, con i rispettivi interventi, l’imbarazzo per l’impossibilità di avere argomenti a sostegno di questa novità che, molto probabilmente, porterà ad aumenti e maggiori costi di COSAP e TOSAP».
«Una mera presa d'atto di una disposizione legislativa che, è bene ribadirlo, non comporta alcun aggravio né per gli utenti né per le casse del Comune – ha sottolineato il capogruppo del M5S Nicola Maglione -. L'amministrazione ora dovrà predisporre nuovi parametri per ridistribuire il canone. Il voto quindi del Movimento sarebbe stato favorevole se ci fosse stato almeno l'accenno ad una volontà politica della giunta Tomasi ad intervenire, finalmente con risorse proprie, per andare incontro a cittadini e operatori economici del territorio. La casella dell'impegno comunale è infatti ancora gravemente vuota, nonostante le minori entrate e le maggiori spese legate alla pandemia, siano state integralmente ristorate dal Governo evitando qualsiasi ricaduta sul bilancio dell'ente. Continuare quindi con il ritornello che il Comune non ha risorse, diventa un alibi da propaganda sempre più inascoltabile ancor di più quando alcune nostre mozioni, approvate da tempo, potrebbero far recuperare circa 1,4 milioni l'anno. Due quindi le cose: o sono incapaci ad amministrare o non hanno abbastanza interesse a farlo nell'interesse collettivo».
«Oltre alla presa di atto del nuovo canone unico patrimoniale – ha evidenziato il capogruppo della Lega Gabriele Gori – potevano essere messi in campo aiuti almeno per gli operatori commerciali ambulanti, che a causa del Covid stanno vivendo il loro periodo più buio e duro. Purtroppo la proposta che ho fatto in commissione per trovare iniziative in aiuto di questa e altre categorie è caduta nel vuoto. Molti ambulanti sono allo stremo delle forze. Un segnale, pur piccolo, a questi operatori economici così importanti per tutta la nostra comunità andava dato e invece non si è voluto neppure tentare una discussione per trovare aiuti. Anche se il canone unico patrimoniale è una disciplina provvisoria, la categoria dei commercianti ambulanti non ha problemi provvisori ma seri problemi strutturali che minano la sopravvivenza delle loro attività e anche la sussistenza quotidiana personale e delle loro famiglie. Purtroppo il canone unico patrimoniale, anche se non nell'immediato, porterà a un complessivo aumento delle tariffe».
Nelle repliche l'assessore Semplici ha evidenziato: «Per quanto riguarda le agevolazioni ed esenzioni delle tariffe, già prima che fosse ipotizzato e inserito nella normativa nazionale, avevamo previsto a bilancio una minore somma rispetto al 2019 e abbiamo previsto di confermarla almeno fino al 31 marzo 2021 anche per dare la possibilità al Comune di verificare quali saranno, in concreto, le situazioni da affrontare e compresa quella economica». Rispondendo a alcuni interventi dei consiglieri l'assessore al bilancio ha detto: «Credo che si parli con molta leggerezza di incapacità o di sostanziale inattività da parte del Comune in merito al sostegno di operatori economici e famiglie. Non condivido questo giudizio perché l'amministrazione si è attività fino dal mese di aprile dello scorso anno quando non era chiara la durata dell'emergenza e soprattutto il quadro dei ristori. Non abbiamo esitato a rinviare la scadenza dell'Imu, a prevedere una riduzione per la Tari per le utenze non domestiche, a far slittare le scadenze della Tari. Inoltre abbiamo esentato dal pagamento del Cosap le attività di somministrazione che hanno avuto la possibilità di chiedere ulteriori spazi fuori dai locali. Quindi credo che l'Amministrazione abbia fatto la sua parte in un momento in cui non vi erano certezze assolute per quanto riguardava gli eventuali ristori e cercheremo di continuare a fare la nostra parte. In merito alle considerazioni del consigliere Gori chiarisco che la discussione sulla regolamentazione delle tariffe la faremo».
Intervenendo in dichiarazione di voto il capogruppo di Pistoia in Azione Iacopo Vespignani ha annunciato il suo voto di astensione. «Sono d'accordo con il consigliere Maglione – ha detto Vespignani –, tutto l'elenco fatto dall'assessore Semplici su aiuti, posticipi e sospensioni facevano parte di un documento di Anci stilato già all'inizio della pandemia. Come tutti i Comuni d'Italia anche quello di Pistoia doveva pertanto adeguarsi alle indicazioni. Quindi le linee di indirizzo di richieste e strumenti in mano ai Comuni erano già stati stabiliti. Sugli aiuti l'assessore ha detto che è giusto non riguardi solo alcune categorie rispetto ad altre. Allora come mai il regolamento Cosap aiuta solo una o due categorie mentre ne restano fuori tante altre come famiglie, imprese e artigiani? Il Comune non ha messo sul piatto niente che non fosse qualcosa che gli sarebbe stato ristorato. Attenzione a elencare interventi fatti dal Comune perché sono aiuti che sono stati ristorati e non gravano sulle casse comunali»
«Mi sento di sottoscrivere in toto tutte le risposte e le repliche fatte dall'assessore Margherita Semplici sull'istituzione del canone unico patrimoniale – ha evidenziato il capogruppo di Pistoia Concreta Fabio Raso -. Il Comune di Pistoia ha fatto tutto ciò che era possibile fare per aiutare concretamente le attività commerciali in questo periodo di emergenza. Le richieste fatte dalla minoranza di contribuire anche con un aiuto economico, a mio avviso, non sono fattibili in quanto il Comune non ha il potere economico per poter aiutare tutti, e nel caso stanziasse un importo la suddivisione per tutte le attività sarebbe davvero minima, mentre graverebbe enormemente sulle casse comunali. Ritengo invece che il Comune debba investire in progetti, promozione e servizi per il futuro, quello si che sarebbe un aiuto concreto».
«Ancora una volta abbiamo colto questa occasione per proporre, in modo costruttivo, un ulteriore sostegno ai commercianti, gli artigiani, i mercatali e le categorie che in questo momento stanno vivendo le difficoltà legate alla pandemia – ha sottolineato il capogruppo del PD Walter Tripi -. E puntualmente la Giunta si limita a svolgere il proprio compitino, senza aggiungere niente che possa essere un sostegno concreto: molti Comuni stanno mettendo a disposizione risorse proprie per sostenere il mondo produttivo. Pistoia si limita a raccogliere i ristori del Governo senza ideare alcuna forma di facilitazione. Un'altra occasione persa, fatta passare come mera esigenza tecnica senza niente di più concreto».

Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 12:01

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