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Il consiglio comunale, lunedì scorso, ha votato all'unanimità le modifiche allo statuto dell'Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese.
Il provvedimento è stato illustrato dall'assessore al turismo Alessandro Sabella.
«Si portano alcune lievi modifiche allo statuto dell'Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese Pistoiese – ha detto Sabella - perché rispetto al 2011, anno in cui era stata costituita l'Associazione, ci sono state modifiche come la fusione dei Comuni di Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio, oltre alla soppressione della Comunità Montana. Queste modifiche erano necessarie per lo statuto dell'Ecomuseo di cui fa parte anche la Diocesi di Pistoia».
Le finalità dell'Ecomuseo della Montagna Pistoiese. «Le finalità sono sociali, culturali, educative e l'Associazione si propone soprattutto per la gestione degli itinerari, per un totale di sei. L'Ecomuseo ha l'obiettivo di organizzare e gestire tutto il patrimonio della Montagna Pistoiese attraverso la promozione con personale qualificato, già presente al suo interno. L'Ecomuseo accoglie anche turisti e visitatori che scelgono il treno storico, la Porrettana Express, per raggiungere la montagna. L'Ecomuseo ha necessità di essere supportato da un punto di vista commerciale, di essere promosso attraverso le agenzie di viaggio e tour operator».
Sono sei gli itinerari della Montagna Pistoiese: itinerario del ghiaccio, itinerario del ferro, itinerario di arte sacra e religiosità popolare, itinerario della vita quotidiana, itinerario naturalistico-archeologico e itinerario della pietra.
«I siti importanti – ho proseguito l'assessore al turismo - sono ad esempio l'itinerario del ghiaccio alle Piastre con la ghiacciaia della Madonnina sulla sulla valle del Reno. A Pracchia troviamo, invece, il polo didattico del ghiaccio, a Maresca la Ferriera Papini e a Pontepetri il museo del ferro. Non manca il museo di arte sacra e religiosità popolare a Popiglio che fa parte del sistema diocesano di Pistoia. A Rivoreta abbiamo il Museo della Gente dell'Appennino della Montagna Pistoiese, insieme ai laboratori della lana, e all'Orsigna il sentiero della Castagna con il Mulino di Giamba e il seccatoio del carbone, percorsi che riportano alle nostre origini. Dal punto di vista archeologico e naturalistico l'orto botanico dell'Abetone è un esempio dell'importanza della conservazione di molte specie botaniche. Il Museo archeologico e naturalistico è presente anche a Gavinana. Da Pavana a Sambuca, invece, - ha proseguito Sabella - abbiamo gli itinerari sui cammini della via Francesca della Sambuca. Si tratta di un paese che si popola nel periodo estivo, un borgo medievale importante sulla vecchia via Francigena ora denominata via Francesca della Sambuca, che collega Bologna a Pistoia. A Sambuca è presente un ostello con 24 posti letto, bar e ristorante di proprietà della Diocesi che sta cercando un nuovo gestore. Infine il punto informativo centrale è a Palazzo Achilli a Gavinana, sede dell'Ecomuseo».
Sabella ha poi concluso: «L'Ecomuseo è una struttura professionale che nel tempo potrà solo crescere e nell'ultimo anno e mezzo ha stretto buoni rapporti coni portatori di interesse del territorio e le guide ambientali. Speriamo che con la fine della pandemia possa ripartire anche l'importante contatto con le scuole che in particolare, durante il periodo invernale, sono un motore importante per l'economia di questi luoghi».
Dopo l'assessore al turismo Sabella, hanno preso la parola alcuni consiglieri comunali tra i quali Antonella Cotti (Partito Democratico) e Iacopo Bojola (Forza Italia – Centristi per l'Europa).
«Il nuovo statuto – ha detto la consigliera Antonella Cotti del Partito Democratico - è dettato dalla esigenza di adeguamento normativo e dalla ridefinizione dell'assetto sociale dell'associazione che dalla sua costituzione (2011) è modificato a causa della fusione di comuni e del fatto che la provincia, da socio fondatore avrà solo ruolo di collaborazione, continuerà a mettere a disposizione beni mobili e a gestire le spese ordinarie della sede dell'associazione a Palazzo Achilli. L'Ecomuseo non è certo un tour operator né una agenzia di viaggi, ma una associazione che promuove, attraverso sei itinerari, cultura, conoscenza storica artistica e naturalistica dei nostri territori montani, dei nostri borghi. È doveroso per il Comune capoluogo essere, non solo presente economicamente con un contributo di 7.000 euro, ma soprattutto esserci come motore di sviluppo di progettualità per queste nostre bellissime zone montane, intervenendo laddove si rendesse necessario impegnare maggiori risorse. Per questo il mio voto è favorevole».
«L'Ecomuseo della nostra montagna è uno dei primi in Italia – ha sottolineato il capogruppo di Forza Italia – Centristi per l'Europa Iacopo Bojola - e non solo per questo è un orgoglio del nostro territorio. I sei percorsi che identificano le attività tipiche che hanno caratterizzato gli insediamenti umani sin dai tempi più remoti, sono elementi identificativi che devono essere salvaguardati. Sicuramente, oggi che l'Associazione che gestisce l'Ecomuseo, si è dotata di personale proprio è più operativa ed ha maggiori possibilità di realizzare progetti, di conseguenza, raccogliere finanziamenti provenienti da bandi regionali, nazionali ed europei».
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Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 12:00