Descrizione
Nel consiglio comunale convocato per lunedì 18 e martedì 19 ottobre andrà in approvazione il nuovo Regolamento Edilizio del Comune di Pistoia. Si tratta di un documento totalmente rivisto rispetto alla versione precedente -adottata nel 2009- che recepisce tutta la normativa nazionale e regionale entrata in vigore dal 2013 (anno dell’ultima revisione).
La stesura è frutto di una stretta collaborazione tra Amministrazione, associazioni di categoria professionali, tecniche ed economiche, al fine di incentivare il riuso del patrimonio edilizio esistente, consentendo il più possibile interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche e sismiche degli immobili. Prioritario anche semplificare le procedure per il rilascio dei titoli edilizi per rispondere più efficacemente ai bisogni di imprese e cittadini, rimuovendo tutti quei pareri che costituivano una ripetizione e un aggravio in termini di tempo e di risorse.
«La stesura di questo regolamento – sottolinea Leonardo Cialdi, assessore all’urbanistica – è l’inizio di un percorso di revisione di tutta la normativa urbanistico-edilizia di questo Comune. Evidenzia chiaramente quale vuole essere il livello di programmazione della città per le imminenti sfide nella redazione di strumenti come il Piano Strutturale e il Piano Operativo comunale, preferendo cioè a ogni logica politica l'ascolto della cittadinanza e degli operatori professionali, tecnici ed economici della città».
Molte le novità riportate nel nuovo Regolamento. Tra queste, l'agevolazione in misura del 50% sul contributo di costruzione (costo ed oneri) per gli edifici posti nella prima periferia del Comune e nelle zone montane, fino al loro azzeramento in caso di stipula di convenzioni per l'esecuzione di manutenzioni al patrimonio pubblico in sostituzione dell'Ente, dando vita per la prima volta all'istituto del baratto amministrativo. Prevista, poi, la diminuzione del 20% degli oneri per gli interventi di ristrutturazione su tutto il patrimonio edilizio esistente.
C’è anche il riconoscimento della conformità di tutto il patrimonio edilizio realizzato fuori dal centro abitato in epoca precedente al 1 settembre del 1967, nonché delle modifiche interne agli edifici realizzate prima del 2001 su tutto il territorio comunale.
Previsto, poi, l'azzeramento del contributo di costruzione per le unità immobiliari ‘prima casa' in caso di ampliamento fino al 20% che comporti una superficie totale dopo l'intervento entro i 105 mq, oltre alla cancellazione degli oneri per interventi di ristrutturazione e ampliamento su unità immobiliari eseguiti da famiglie composte da almeno un diversamente abile.
Si apre alla possibilità di installare pannelli fotovoltaici e solare termico anche sul tetto principale degli edifici storici posti nelle zone non servite dal metano e di presentare permessi per interventi su immobili difformi o sanatorie in contestuale alla rimozione delle opere abusive non sanabili.
Decisa la prevalenza delle distanze tra edifici definite dal Codice civile rispetto a quelle urbanistiche, dando per acquisite quelle ormai in essere da prima dell'aprile del 1968; definite eventuali deroghe sulle altezze interne e su tutti gli altri parametri igienico-sanitari al fine di evitare il ricorso ai pareri della Asl di zona.
Stabiliti, infine, nuovi parametri di verifica per i rischi territoriali, tra i quali quello idraulico, idrogeologico e geomorfologico in caso di nuove impermeabilizzazioni dei suoli; la possibilità di realizzare entro la superficie di 24 mq pergotende e serre solari a servizio delle unità immobiliari all'interno del centro abitato.
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Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 11:58