Descrizione
Con 18 voti favorevoli (Pistoia Concreta, Fratelli d'Italia, Forza Italia – Centristi per l'Europa, Legaper Salvini premier, Gruppo Misto, Amo Pistoia, Prima Pistoia) e 6 contrari (PD, Pistoia in azione, M5S, Pistoia Spirito libero) è stata approvata in consiglio comunale lunedì la relazione sull’attuazione delle misure di razionalizzazione previste nel piano adottato nel 2020 e piano di razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche al 31 dicembre 2020.
Il documento è stato presentato dall'assessore alle partecipate Margherita Semplici.
«Da un paio di anni questo provvedimento rappresenta l'occasione di poter fare gli incontri con i rappresentanti delle aziende partecipate che consente di fare uno screening rispetto a quelle che sono le attività, le criticità e le problematiche di queste società».
Spes. «Già lo scorso anno abbiamo preso atto di uno stato di cose particolarmente grave, critico, tanto da prevedere la necessità della redazione di un piano di risanamento la cui approvazione rappresentava in qualche modo la condizione per l'approvazione del bilancio: all'epoca si trattava del bilancio 2019, oggi anche del bilancio 2020. Proprio per quella situazione così critica, è stato conferito da parte del consiglio di amministrazione un incarico al Centro studi enti locali che ha elaborato un piano di risanamento in base al quale, con la delibera della Regione Toscana portata all'attenzione della giunta regionale oggi (lunedì, ndr) e anche grazie a questa compensazione operata dalla stessa Regione rispetto ai crediti vantati nei confronti della società, sarà possibile procedere alla copertura del debito e alla ricapitalizzazione della società. Ciò è indispensabile in quanto garantisce la continuità aziendale facendo sì che Spes possa continuare a svolgere le attività in particolare la gestione associata dei servizi legati all'Erp».
Copit. «Per quanto riguarda Copit – ha proseguito Semplici – è un patrimonio di cui la città viene privata. Di fatto uomini e mezzi sono ancora sul nostro territorio, evidentemente i cespiti immobiliari non sono stati spostati, però si è persa la gestione del servizio di trasporto pubblico locale dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha scritto la parola fine sull'annoso contenzioso che di anno in anno ci vedeva rinviare le scelte, anche in merito alle partecipate che facevano parte della rete Copit, rispetto alle misure di razionalizzazione alle liquidazioni delle varie società satellite nel circuito del Tpl. Dal primo novembre del 2021 il servizio è gestito da Autolinee Toscane spa che è stato riconosciuto come assegnatario del servizio e quindi tutti i beni, mezzi, uomini e anche la sede è stata trasferita all'aggiudicatario. Pertanto oggi ci troviamo con una società che è di fatto integralmente svuotata di qualsiasi possibilità per continuare a operare. Noi abbiamo appreso l'esito del contenzioso nel mese di agosto e da lì abbiamo iniziato a fare alcune valutazioni – ha detto l'assessore alle partecipate - tra l'altro supportate dai nostri tecnici. Tra le ipotesi anche quella di reinventarsi qualcosa per Copit, cioè decidere che quella società interamente svuotata per la propria peculiarità avrebbe potuto comunque continuare a fare qualcosa con i soci e per il Comune di Pistoia. Purtroppo a fronte di criticità insuperabili, la scelta è ricaduta in maniera inevitabile sulla liquidazione. Tra l'altro i soci pubblici, in particolare i Comuni di San Marcello - Piteglio e Lamporecchio, avevano espresso da tempo la volontà di uscire dalla società Copit. Quindi la scelta che viene compiuta - e che ancora non è stata formalizzata in attesa della liquidazione – avrà necessità di un indirizzo che l'assemblea darà dopo l'approvazione dell'indirizzo da parte del consiglio comunale nelle prossime settimane».
Publiservizi. «L'indirizzo da sempre sostenuto da questa Amministrazione – ha spiegato Semplici - era quello del superamento di Publiservizi, una volta che fossero state definite le partite sul rilevamento in cui Publiservizi è coinvolta. In particolare mi riferisco al primo e al secondo riequilibrio del patto parasociale, che ci vede soci indiretti di Alia. Il primo riequilibrio è stato confermato anche dall'amministratore delegato di Publiservizi, il dottor Filippo Sani. Il secondo riequilibrio, invece, si potrà prevedere entro i cinque anni dall'approvazione del primo bilancio di Alia, quindi entro il 2023, e sarà sicuramente uno step importante. La novità che è intervenuta e che ci ha portato a rivedere l'indirizzo legato a Publiservizi è la novità di questa valutazione, a cui Publiservizi partecipa su nostro indirizzo, in merito alla possibilità della costituzione della Società Acqua Toscana. Per cui Publiservizi ha visto rivalutato il proprio ruolo, in particolare per quanto riguarda le partecipazioni nell'ambito del servizio idrico».
Al termine sono intervenuti alcuni consiglieri comunali tra i quali Gabriele Gori di Prima Pistoia (Italexit), Giampaolo Pagliai di Forza Italia – Centristi per l'Europa, Iacopo Vespignani di Pistoia in Azione e Paola Calzolari di Amo Pistoia.
«Il trasporto pubblico locale è stato saccheggiato con una svendita – ha sottolineato il consigliere di Prima Pistoia (Italexit) Gabriele Gori -. Il film è sempre lo stesso, arriva la multinazionale estera, ci comprano, ci svuotano e poi quando hanno raggiunto l'obiettivo se ne vanno. Va detto che localmente non abbiamo avuto una visione lungimirante. Invece era utile un piano B per salvare quanto possibile. Saranno tagliate le corse improduttive che raggiungono le zone marginali. Che fine farà il servizio di scuolabus? Mi aspetto anche che le corse verso l'ospedale siano cancellate o, in alternativa, aumentino i costi a dismisura. Sarà un disastro e colpirà la fascia di popolazione più bisognosa».
«C'è un fatto grave nella vicenda Spes - ha detto il consigliere di Forza Italia – Centristi per l'Europa Giampaolo Pagliai –: la mancanza di attenzione da parte dei politici che hanno amministrato dal 2012 al 2017. La verità è che Spes, da anni, è venuta meno alla sua ragione sociale, cioè costruire alloggi e fare la manutenzione per quelli esistenti. In questo caso non c'è corresponsabilità politica davanti al reato, è stato solo tolto il coperchio di un pentolone di porcherie. Per quanto riguarda Copit, io sono un abbonato. A me piange il cuore prendere atto di quanto è successo a questa società».
«La gestione delle partecipate da parte dell'amministrazione è chiarissima – ha evidenziato il capogruppo di Pistoia in Azione Iacopo Vespignani –. Non si sa quali pesci prendere e in quale direzione andare. Si naviga a vista. E' chiarissimo il fatto che si è detto nero in campagna elettorale e si fa bianco. Si sono fatti annunci per poi doverli rimangiare perché non vi era contezza approfondita sui temi trattati. Su Farcom si parlava di dismissione poi dopo l'intervento (pagato dai cittadini) di un advisor che valutasse la vendita di una parte delle quote, si è tornati a puntare su questa azienda partecipata. Si era parlato del superamento della holding Publiservizi, dopodiché si viene a sapere che si è cambiato idea, anche rispetto alla partita sulla Multiutility da cui il Comune è stato tenuto ai margini da Firenze, Prato e Empoli. In tutta questa gestione delle partecipate ci trovo la cifra politica dell'Amministrazione, che prima fa i proclami e poi, si rende conto che le condizioni reali sono tali per cui i proclami stessi non possono essere realizzati».
L'Amministrazione Tomasi è stata l'unica tra i tutti gli altri Comuni soci della Provincia di Pistoia ad avere coraggio – ha chiosato la capogruppo di Amo Pistoia Paola Calzolari – di far emergere la situazione vergognosa che ha riguardato la gestione Spes da molti anni. Nel 2018 infatti l'Amministrazione Tomasi ha preteso che fosse dato incarico ad una società esterna di far controllare il bilancio, società che ha fatto infatti poi emergere tutte le scorrettezze di cui siamo venuti a conoscenza. Questa è l'unica Amministrazione che ha preteso chiarezza e trasparenza».
Nelle repliche l'assessore alle aziende partecipate Margherita Semplici ha espresso alcune valutazioni.
«Vorrei chiarire – ha spiegato Semplici - che l'azienda Copit l'abbiamo già persa non a causa delle scelte di questa Amministrazione ma in esito al bando di gara della Regione Toscana, in esito al contenzioso è stata data ragione a Autolinee Toscane. Io avevo la ragionevole convinzione che potessero essere ribaltati gli esiti dei contenziosi ma non è andata così. Copit oggi è rappresentato da un consiglio di amministrazione e da un collegio sindacale, nient'altro. Non ha nemmeno una sede e l'azienda (con uomini, mezzi e beni) è stata trasferita».
A cura di
Contenuti correlati
Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 11:57