E’ stata integrata l'ordinanza cautelativa di divieto di uso potabile di acqua da pozzi privati a tutela della salute pubblica

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Data :

9 dicembre 2024

Municipium

Descrizione

Il Comune di Pistoia ha emesso l’ordinanza n. 946 del 1 settembre 2022 per integrare il contenuto del provvedimento precedente (n. 94 del 28 gennaio 2020, tuttora vigente) emanato in via cautelativa a tutela della salute pubblica, valido in un'area compresa entro un raggio di 300 metri a nord e 500 metri a sud della ex discarica Bulicata a Santomato. La prima ordinanza (94/2020) vieta a proprietari e utilizzatori di pozzi privati, entro il perimetro sopra indicato, di utilizzare l'acqua per uso potabile - per bere, preparare cibi, lavare lavastoviglie, igiene personale e della casa - a meno che l’uso descritto non risulti legittimato ai sensi delle vigenti normative in materia e in ogni caso solo dopo aver verificato l'assenza di 1,1-dicloroetene, 1,2-dicloroetene, tricloroetilene e cloruro di vinile. Con la nuova ordinanza si dispone che l'acqua dei pozzi può esser adibita a uso potabile solo se, oltre a quanto già disposto con l’ordinanza n. 94/2020, è stata verificata anche la concentrazione di Nichel e Arsenico (e monitorati Manganese e Ferro quali parametri indicatore della qualità delle acque).
Dopo l’emanazione dell’ordinanza 94/2020 sono state infatti portate avanti (e sono tuttora in corso), sia dal gestore della ex discarica - Alia Servizi Ambientali spa - che dagli Enti preposti al controllo, una serie di attività finalizzate a definire meglio la situazione idrogeologica dell’area e la dinamica della problematica rilevata. I monitoraggi, effettuati periodicamente, hanno portato Usl Toscana Centro ad evidenziare la necessità di implementare i parametri da verificare per ritenere sicuro l’uso potabile dell’acqua dei pozzi privati ricompresi nell’area indicata dalla precedente ordinanza.
L’ordinanza dispone, inoltre, ai proprietari dei terreni che si trovano nell’area precedentemente indicata di consentire l’accesso alla proprietà privata ad Alia Servizi Ambientali spa (oltre che, in caso di necessità, agli Enti di controllo) per le operazioni di campionamento dell’acqua di pozzo utili al monitoraggio dell’estensione della contaminazione nonché per la realizzazione, con le procedure previste dalle norme vigenti, degli interventi necessari ai fini del procedimento di bonifica.
Ai sensi della normativa di settore (D.M. Sanità 26/03/1991, D.Lgs. 31/2001, D.Lgs. 152/2006, D.P.G.R. 61/R del 2016 ) l'acqua di pozzo privato può essere adibita ad uso umano (sempre che non sia possibile allacciarsi al pubblico acquedotto) solo se il pozzo, oltre ad essere stato realizzato con tecniche conformi a quanto previsto dalle norme, è stato regolarmente denunciato per scopi domestici al genio Civile della Regione Toscana e se ha ottenuto il giudizio di qualità e di idoneità d'uso rilasciato dalla competente ASL, che presuppone analisi periodiche di controllo dell’acqua estratta dal sottosuolo.
Infine si ricorda che il proprietario di una fonte di approvvigionamento potabile autonoma è il gestore della risorsa emunta e ha quindi la responsabilità di verificarne periodicamente e garantirne l’utilizzo per consumo umano.

Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 11:54

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