In Biblioteca San Giorgio, sabato si parla di Sigfrido Bartolini

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Data :

9 dicembre 2024

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Descrizione

Sabato 11 novembre, alle 17 nella Sala Manzini della Biblioteca San Giorgio, viene presentato il libro Nulla dies sine linea. Edizione anastatica dell'album autografo, 1991-2007 di Sigfrido Bartolini, pubblicato nel 2022 dalla casa editrice Polistampa. L’appuntamento fa parte dell’edizione autunnale per l’anno 2023 di Leggere, raccontare, incontrarsi..., il ciclo di incontri organizzato da Biblioteca San Giorgio e Biblioteca Forteguerriana con la finalità di promuovere la conoscenza di storie, personaggi, tradizioni arte e cultura pistoiese, e di favorire l'incontro degli autori locali con il pubblico.
Alla presentazione intervengono Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione nazionale Case della memoria e dell’ICLCM (International committee for literary and composers’ museums), Claudio Rosati, storico e ricercatore, e l’artista Edoardo Salvi.
Il volume contiene la riproduzione in facsimile dell’album di Sigfrido Bartolini, manufatto di singolare interesse e di grande qualità artistica. Il prezioso originale conserva una grande varietà di interventi autografi, prevalentemente disegni, realizzati nel corso degli ultimi sedici anni di vita dell’artista. L’intima relazione dell’autore con il segno grafico è esplicitata già dal titolo in forma di auspicio, Nulla dies sine linea, ossia non far passare nessun giorno senza un segno, citazione da Plinio che, a sua volta, la attribuiva ad Apelle. Stupendo e giustissimo consiglio, che non sono riuscito a osservare, chiosava lo stesso Bartolini. Se forse il suo esercizio non fu davvero quotidiano, certo è che l’album testimonia di una lunga e continua consuetudine, in cui trovavano sedimentazione sia ricordi che studi destinati in seguito a prendere la via definitiva di opere autonome: dipinti, acquarelli, incisioni.
Sigfrido Bartolini nacque a Pistoia nel 1932 da una modesta famiglia di operai. Si iscrisse alla scuola d’arte della propria città ma per ragioni economiche dovette cominciare a lavorare e riuscì a diplomarsi all’istituto d’arte di Firenze, come privatista, solo nel 1955. Ciò non gli impedì di continuare a dipingere e tenersi informato sulle vicende artistiche e culturali italiane e non. Avendo a disposizione per la realizzazione delle proprie opere soltanto le ore notturne, dipinse in un primo tempo quasi esclusivamente con la tecnica del monotipo per la quale, con particolari accorgimenti, è sufficiente la luce artificiale. Artista dalla personalità complessa, Bartolini è stato incisore, pittore e scrittore. La sua arte, che si è esplicata nella realizzazione di xilografie, incisioni all’acquaforte, acquarelli, pitture a olio, ma anche nella composizione di saggi di varia natura, ha mantenuto una coerenza assoluta, utilizzando un linguaggio fatto di conoscenze importanti, senza rinunciare a un linguaggio popolare, ironico, sottilmente polemico, fatto di toscanismi, anzi di pistoiesismi dovuti al contatto di quegli artisti che gli furono amici e compagni di strada. Bartolini è morto a Firenze nel 2007. Dopo la sua scomparsa la moglie Pina Licatese e i figli Simonetta e Alessio si sono dedicati a farne conoscere e valorizzare l’opera e la figura, facendo della sua abitazione in Via di Bigiano una casa museo, aperta al pubblico dal 2011 e inserita nel circuito delle Case della memoria.

Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 11:48

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