Descrizione
È in programma per mercoledì 17 aprile, alle 10 nel giardino Pietro Gherardini la svelatura della nuova targa toponomastica dedicata al partigiano medaglia di bronzo al valore militare, e di un pannello realizzato nell’ambito del progetto Passi di storia. Luoghi di memorie del ‘900. L’iniziativa è curata dalla sezione Anpi Pietro Gherardini di Pistoia, dal Cudir - Comitato unitario per la difesa delle istituzioni repubblicane del Comune di Pistoia, dall’Istituto storico della Resistenza, in collaborazione con l'Associazione Ridere per Ricominciare e la sezione Soci Coop.
Alla celebrazione, organizzata nel giorno della nascita di Pietro, prenderanno parte il sindaco di Pistoia ed Emilio Bartolini dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia. In programma anche un intervento commemorativo di Renzo Corsini, presidente della sezione Anpi Pietro Gherardini. Saranno presenti due classi della scuola primaria Gianni Rodari di Candeglia.
Nel giardino di via Gora e Molina, insieme alla nuova targa, verrà posizionato anche un codice QRCode, che inserisce questo luogo nella mappa digitale dei percorsi legati al patrimonio storico e memoriale della Resistenza e della Seconda Guerra Mondiale nella provincia di Pistoia. È questa, dunque, l’occasione in cui il giardino di Candeglia entra a far parte del percorso Passi di storia, promosso dall’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in provincia di Pistoia e finanziato dalla Regione Toscana per promuovere la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza.
Nell’occasione verrà stampata e distribuita ai presenti una pubblicazione che riporta le informazioni sulla storia di Pietro Gherardini, nato nel 1905 a San Quirico, dichiaratosi antifascista fin dall’avvento del regime. Accusato di tradimento e ingiuria al capo del Governo, è stato condannato a 8 mesi di carcere per avere votato ‘No’ alle elezioni plebiscitarie del 1929 indette da Mussolini. Dopo l’8 settembre del ’43, è stato tra i principali organizzatori della Resistenza a Pistoia, poi divenuto partigiano combattente nelle formazioni ‘Gino Bozzi’, nel Pistoiese, e al comando della ‘Magni Magnino’ nel Volterrano. Dopo la liberazione dell’Italia fino alla Linea Gotica, con 500 giovani pistoiesi si è arruolato volontario nel ricostituito esercito italiano, dove, all’interno della divisione Folgore, ha combattuto fino alla completa liberazione del Paese.
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Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 11:35