Consiglio comunale, approvate le modifiche al Regolamento edilizio

Il provvedimento passa con 19 voti favorevoli e 9 astenuti

Data :

27 maggio 2025

Consiglio comunale, approvate le modifiche al  Regolamento edilizio
Municipium

Descrizione

Il Consiglio comunale ieri ha approvato le modifiche al Regolamento edilizio con 19 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Avanti Pistoia per Ale Tomasi Sindaco, Libertà è Democrazia, Forza Italia - Amo Pistoia Civica e Lega), 9 astenuti (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista e Civici Riformisti) e nessun contrario.

Il Regolamento edilizio è il documento di riferimento prioritario per cittadini e tecnici riguardo la normativa di livello comunale inerente le prestazioni fisiche e i procedimenti che riguardano le trasformazioni del patrimonio edilizio e territoriale amministrato dal Comune.

Il provvedimento è stato presentato dall’assessore all’urbanistica Leonardo Cialdi.

Un Regolamento edilizio più snello. «Si tratta della revisione e del monitoraggio del Regolamento edilizio comunale – ha spiegato l’assessore Cialdi -. Redatto nel 2006, lo abbiamo completamente rivisto nel 2021 per poi riconsiderarlo ogni due anni, il tempo necessario per avere tutti i pareri degli altri enti per le modifiche. L’ultima revisione risale al 2023 e oggi, nel 2025, abbiamo apportato ulteriori modifiche per rendere questo strumento più snello, in modo che le procedure siano più comprensibili e rapide. Infatti il Regolamento edilizio passa da 103 articoli a 89, 14 articoli in meno. Anche gli articoli rimasti sono stati rivisti anche in merito alle leggi sovraordinate (emanate da Regione e Stato), evitando così confusione e ripetizioni».

«Per rendere il Regolamento edilizio più alla portata di tecnici e cittadini – ha proseguito Cialdi -, abbiamo inserito dei grafici per i casi più complessi e importanti di interpretazione della normativa sulle distanze. In questo modo professionisti e cittadini avranno un esempio pratico, un disegno che spiega bene come ci si orienta nel calcolare le distanze».

«Tra le modifiche più importanti – ha evidenziato l’assessore – quella dell’abolizione dell’articolo 17 bis, dopo avere richiesto un parere legale, per la difficoltà di applicarlo e anche la modifica dell’articolo 16 che con l‘entrata in vigore del decreto Salva Casa, che modifica il DPR 380/2001 (Testo Unico dell'Edilizia), alcune fattispecie erano diventate in contrasto con la legge nazionale e per questo sono state modificate. Le norme statali sono sovraordinate e dal momento che entrano in vigore vanno a modificare anche il Regolamento comunale».

I tre gruppi di opposizione (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista e Civici Riformisti) hanno presentato 33 emendamenti agli articoli del Regolamento edilizio di cui 13 sono stati accolti.

Nella discussione generale sul Regolamento edilizio sono intervenuti, tra gli altri, Mattia Nesti (Pistoia Ecologista Progressista), Francesco Pelagalli (Fratelli d’Italia), il gruppo del Partito Democratico, Luca Cipriani (Libertà è Democrazia) e Cinzia Cerdini (Lega per Salvini Premier).

«Con i nostri emendamenti – ha evidenziato il capogruppo di Pistoia Ecologista Progressista Mattia Nesti - abbiamo evidenziato i punti più critici di questo Regolamento Edilizio. L’amministrazione ha scelto di ridurre il numero di alberi che è necessario piantare quando si costruiscono nuovi edifici. È un errore, che non tiene conto dei bisogni ambientali e di qualità della vita. Inoltre, è stato confermato l’uso di dati non adeguati nella prevenzione del rischio idraulico. Si fa riferimento a dati aggiornati al 2012 per dire che quando si consuma nuovo suolo si devono considerare come eventi estremi precipitazioni fino a 60mm di pioggia in un’ora. Ma negli ultimi anni gli effetti della crisi climatica causano sempre più spesso, purtroppo anche nella nostra regione, precipitazioni molto più intense e concentrate. Infine la maggioranza ha respinto anche quanto proposto dalla ASL, che chiedeva di vietare fino a 30 metri dalle abitazioni l’esercizio di attività che prevedono l’uso di prodotti fitosanitari indicati come pericolosi per la salute umana».

«Con questo monitoraggio del Regolamento Edilizio – ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Pelagalli - abbiamo deciso di adeguare i riferimenti normativi nazionali e regionali, in continuo mutamento. Le scelte politiche le abbiamo già fatte nel 2021, quando abbiamo approvato questo Regolamento, ed oggi, confermandole, ribadiamo politicamente quei principi e quelle idee, senza scoffessare quello in cui crediamo: accesso più semplice per i cittadini e maggiore potere ai tecnici. Inutile ricordare, tra tutti, l'agevolazione degli interventi in edilizia libera, la facilitazione degli interventi su fotovoltaico, anche attraverso la cancellazione della commissione paesaggistica, l'abolizione della commissione edilizia e l'atto di assenso, oltre a maggiori standard pubblici di alberature previsti per gli interventi edilizi. Oggi monitoriamo questo Regolamento per la seconda volta in 3 anni, e preme ricordare che l'ultimo Regolamento edilizio fu del 2006 e successivamente mai analizzato o modificato sino al 2017 da chi, in questo momento, ci vorrebbe spiegare come si fa: sono tutte scelte politiche serie, basate su un continuo e proficuo confronto con ordini professionali e cittadini».

«Abbiamo scelto l’astensione – ha espresso il gruppo PD - per denunciare una profonda ambiguità politica. La maggioranza ha rimosso dai principi fondanti ogni riferimento al riuso del patrimonio edilizio e al contenimento del consumo di suolo, ma ha mantenuto altri obiettivi generici di sostenibilità, operando così una selezione incoerente e priva di trasparenza. Ancora più preoccupante è il fatto che il regolamento faccia sovente espliciti riferimenti a strumenti di pianificazione come il Piano Strutturale, il Piano Operativo, il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), il Piano delle Antenne e il Regolamento d’Igiene, che la Giunta non ha ancora prodotto, approvato o aggiornato. Si tratta di un vuoto politico che mina alla base l’efficacia del provvedimento, rendendolo un contenitore privo di indirizzi concreti. Un regolamento edilizio coerente e credibile dovrebbe poggiare su atti di indirizzo chiari, aggiornati e condivisi. In assenza di questi presupposti, il nostro voto rappresenta un atto di responsabilità e rispetto nei confronti del lavoro svolto dagli uffici, ma conferma la nostra distanza da un regolamento che rinuncia a fare scelte di prospettiva».

«Nel merito, è stato approvato un ottimo regolamento – ha dichiarato Luca Ciprianicapogruppo di Libertà è Democrazia - accogliendo nella fase istruttoria molte osservazioni delle categorie interessate, ne è venuto fuori uno strumento che certamente risulta molto vicino alle esigenze degli operatori. Sul piano politico, dopo che per una settimana abbiamo assistito agli schiamazzi dell'opposizione per un voto sulla sospensione dello scorso Consiglio comunale, tutta la maggioranza si è dimostrata compatta votando gli emendamenti e l'atto finale senza alcuna sbavatura. Come volevasi dimostrare».

«Sono favorevole a queste modifiche – ha detto la capogruppo della Lega per Salvini Premier Cinzia Cerdini - perché credo in un’edilizia più semplificata, chiara nei tempi e nelle procedure, e soprattutto coerente con i principi di sostenibilità e rigenerazione urbana. Non è pensabile affrontare le sfide ambientali, abitative e produttive del nostro tempo con regole ferme a un’altra epoca. Questo provvedimento va in una direzione che condivido: meno burocrazia, più efficienza, più attenzione alla qualità architettonica e alla sicurezza degli spazi. È un passo in avanti concreto verso una città che cresce in modo ordinato e responsabile, dove l’interesse pubblico e quello privato trovano un equilibrio giusto. Le regole non devono ostacolare chi vuole costruire bene, ma devono essere un alleato di chi investe sul nostro territorio con serietà. Per questo serve aggiornamento continuo, visione e coraggio amministrativo. Pistoia merita un regolamento che faciliti, non ostacoli. Che promuova sostenibilità, partecipazione e vivibilità. Che rappresenti davvero l’idea di futuro che vogliamo costruire».

Ultimo aggiornamento: 27 maggio 2025, 14:42

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