Descrizione
Sede di numerose attività rivolte ai disabili, ma anche agli abitanti del quartiere e dell’intera città.
Servizi presenti nel luogo
Caffè Alzheimer
L’iniziativa del Caffè Alzheimer nasce in Olanda nel 1997 su intuizione di uno psicologo clinico, il dottor Miesen, che rilevò la necessità per i malati di Alzheimer e per i loro familiari di avere un luogo in cui poter parlare, in un clima rilassato e informale con il principale obiettivo di promuovere la socializzazione prevenendo il rischio, reale e frequente, di isolamento delle famiglie. A Pistoia l'iniziativa è nata nel 2007 e dopo le positive esperienze degli anni passati, anche questo anno, il Comune in collaborazione con l'Azienda USL 3, ha in programma nuovi appuntamenti per i malati e i loro familiari. Gli incontri si svolgono alla Fabbrica delle Emozioni in un ambiente rilassante e confortevole, alla presenza di operatori specializzati.
Storia
L’iniziativa del Caffè Alzheimer nasce in Olanda nel 1997 su intuizione di uno psicologo clinico il Dott. Miesen che rilevò la necessità per i malati di Alzheimer e i loro familiari di avere un luogo in cui poter parlare, in un clima rilassato e informale, della malattia e dei problemi che comporta, un luogo dove poter condividere le esperienze, ottenere informazioni su aspetti medici, psicologici e sociali per poter migliorare la capacità di gestirla.
A Pistoia, il Caffè Alzheimer viene inaugurato nel maggio del 2007 su iniziativa del Comune e della Azienda USL Toscana Centro, finanziato successivamente dalla Società della Salute pistoiese.
L'accesso è libero, grautito e senza lista di attesa. Chiunque si presenti è accolto.
Finalità
La stessa parola "caffè" richiama quel momento di pausa nei nostri impegni quotidiani che diventa più piacevole se condiviso con altri.
Gli incontri sono organizzati in base ad un coinvolgimento attivo dei familiari: non sonolezioni frontali ma si parte dall’esperienza diretta, dai racconti e dei problemi che si presentano quotidianamente. E’ utile ricevere informazioni utile per la gestione della malattia ma è altrettanto importante esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti di perdita, di sofferenza, di rabbia, di impotenza, di colpa. Inoltre, si cerca di promuovere la socializzazione prevenendo il rischio, reale e frequente, di isolamento delle famiglie
“Perché una sofferenza trascurata, ignorata o non espressa può essere più pesante da portare. I familiari che riconoscono la loro sofferenza e si confrontano ricevendo aiuto, dicono di sentirsi più sollevati”.
Equipe
A Pistoia è, per scelta, multidisciplinare composta da un operatore dei servizi sociali, educatrice professionale, OSS, geriatra, infermiere, musicoterapista.
Questo ci permette di individuare e rispondere ai molteplici bisogni dei malati e dei familiari sui vari aspetti della malattia (fisico, assistenziale, psicologico, ludico ecc.).
Scelta del luogo
Facilmente raggiungibile, senza barriere, sicuro, con parcheggio, disponibilità di più stanza per la differenziazione delle attività, bassa valenza sanitaria ma aspetto familiare e accogliente.
Modalità organizzativa
Gli incontri sono settimanali nei lunedì dalle ore 16:00 alle ore 18:00.
Attualmente l’incontro tipo prevede:
- un primo momento di accoglienza, ci si saluta e si racconta come è andata la settimana. Per quelli che arrivano per la prima volta è invece previsto un momento individuale di accoglienza dove si cerca di capire quali sono le problematiche, i bisogni espressi e le aspettative. Si tratta di un momento importante e delicato che favorisce il buon inserimento sia del malato che del familiare. Si spiega come è organizzato il servizio prima di introdurli nel gruppo che generalmente si dimostra sempre molto accogliente.
- Successivamente vi è la suddivisione in gruppi per favorire lo svolgimento delle attività, scelta liberamente dal malato in base a quello che si sente di fare in quel momento. Le attività proposte fanno riferimento all’ambito della:
- Socializzazione curata dall’educatrice che propone un laboratorio creativo, alternato ad attività con la musica, psicomotricità, ginnastica dolce, ballo, gioco con le carte.
- Musicoterapia diretta dal musicoterapista che, a seconda dei soggetti interessati, può decidere se proporre interventi individuali o di gruppo.
- Sostegno ai familiari e gruppo di auto aiuto: discussione con o senza “esperto” su aspetti che possono variare in base alle richieste.
- Un ultimo momento di chiusura tutti insieme per la merenda. Saluti.
Da qualche anno, alcuni componenti del Caffè Alzheimer partecipa ai percorsi museali “A più voci” un progetto della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze.
Modalità d'accesso
Proprietà privata, accesso non consentito se non alle persone residenti.
Ingresso gratuito.
Giorni e orari di apertura: contatta la struttura.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 21 agosto 2024, 15:09