Descrizione
Un bilancio privo di evidenze documentali sufficienti a confermare i valori iscritti nei conti della Spes Scrl, la società pistoiese di edilizia sociale.
È quanto emerge dall’analisi imposta alla Spes dal Comune di Pistoia a seguito del bilancio 2018, che è stato approvato nel 2019 col vincolo - posto dall’Amministrazione comunale al cda di Spes, in accordo con gli altri soci - di un incarico di revisione contabile da conferire ad una società specializzata al fine di certificare i conti della società. L’incarico è stato affidato alla Rsm di Milano.
Si è trattato di un’operazione trasparenza che – in una storia societaria iniziata nel 2004 – non ha precedenti e che è stata pretesa dall’Amministrazione Tomasi. Sono così emerse tutte le carenze delle partite pregresse. Non si parla, quindi, di criticità spuntate improvvisamente negli ultimi anni. Al contrario: si tratta di valori che nel tempo sono stati iscritti in bilancio senza la dovuta documentazione, come quelli dell’area ex Ricciarelli.
«Abbiamo intimato a Spes – spiega l’assessore alle partecipate, Margherita Semplici - un controllo puntuale sui conti. Le controdeduzioni fatte dalla società non sono state sufficienti a spiegare alcune criticità di bilancio, tanto che, proprio a seguito della revisione contabile affidata all’esterno e dell’emergere di errori e mancanze nei conti, il bilancio 2019 Spes, quello quindi redatto su elementi probanti, come la perizia dell’area ex Ricciarelli, chiude con un risultato negativo di 3.691.000 euro. Nel giugno scorso ho scritto personalmente al presidente Paolo Bechi riservandomi di segnalare alla magistratura contabile i problemi emersi e non risolti sui conti Spes».
Nella relazione Rsm, i valori di alcuni immobili e crediti iscritti a bilancio negli anni, non sono risultati supportati da alcun elemento formale (che dovrebbe invece essere alla base di una rappresentazione contabili veritiera e corretta) tanto che la società di revisione non solo non ha potuto certificare i conti Spes, ma ha dichiarato l’impossibilità ad esprimere un giudizio a causa della mancanza di elementi sufficienti.
La società Spes, così come previsto dalla legge e come condizione per la prosecuzione dell’attività, dovrà predisporre un piano di risanamento da sottoporre all’assemblea dei soci contestualmente alla proposta di bilancio. Per la prossima assemblea, convocata per il 9 dicembre, il sindaco designerà un nuovo presidente Spes al posto dell’attuale, nominato nel 2014 e attualmente in scadenza.
LA RELAZIONE RSM. Nei conti Spes, la valutazione dell’area ex Ricciarelli (acquistata dalla società nel 2006) è risultata priva di perizia e di un coerente aggiornamento del valore applicato nel tempo. La Spes, cioè, metteva in bilancio una posta rettificativa, quindi una svalutazione dell’immobile, assolutamente non sufficiente e comunque senza alcuna base documentale. Basti pensare che nel bilancio 2018, l’area era valutata circa 3milioni e 300 mila euro ma la perizia fatta nel settembre scorso (a seguito di un bando esplorativo aperto da Spes) l’ha svalutata di 1milione e 700mila euro rispetto al valore iscritto in bilancio.
Dalla relazione Rsm sono emersi inoltre altri errori, mancanze e criticità. La società ha ad esempio messo in bilancio, nella liquidità, 200mila euro per un credito da Cassa depositi e prestiti, per il quale però non risultano evidenze. E’ una somma, cioè, non rimborsabile. Ci sono inoltre crediti da avere dagli inquilini degli alloggi popolari per un valore di quasi 4milioni di euro non incassati, di cui la maggior parte precedenti al 2017, a fronte dei quali risulta in bilancio un fondo svalutazione crediti del tutto insufficiente; risulta inoltre una sottostima del tfr dei dipendenti per 60mila euro.
I PASSAGGI DELLA VICENDA. La relazione Rsm è stata comunicata dalla società di edilizia popolare ai soci pubblici nel febbraio 2020. A seguito dell’invio del documento, è stato attivato un confronto con l’ufficio comunale competente per le partecipate, il collegio dei revisori dei conti del Comune e il segretario generale. Al presidente Spes è stato chiesto di dare immediatamente incarico esterno per una completa revisione della parte contabile, al fine di chiarire puntualmente le criticità emerse dalla relazione. Subito dopo il lockdown, il 19 maggio scorso, si è riunito il cda della Spes che però, come appare da uno stralcio del verbale inviato al Comune nel giugno scorso, non ha ritenuto di dar seguito alla richiesta dell’Amministrazione comunale. Di fronte a questa posizione, l’assessore alle partecipare, Margherita Semplici, ha scritto al presidente Spes comunicando che Pistoia non avrebbe certamente approvato il bilancio 2019. Solo a seguito della lettera dell’assessore, Spes – cambiando rotta rispetto alla posizione del cda di maggio - ha dato un incarico esterno di verifica delle criticità evidenziate dalla Rsm. Questo incarico ha prodotto un’ulteriore relazione, arrivata negli scorsi giorni, in cui viene sì evidenziata la peculiarità della società Spes, proprio quella peculiarità di funzioni e missione che secondo il presidente sarebbe alla base delle criticità riscontrate nei conti finanziari, ma vengono allo stesso tempo confermate parte delle mancanze e degli errori già messi in evidenza dalla relazione della Rsm.
REGIONE. Vi è inoltre un altro punto emerso nei conti Spes che il Comune ha dovuto chiarire con il presidente della società di edilizia pubblica. Spes, nei conti del 2019 (schema di bilancio di settembre 2020), ha infatti ritenuto cessato un debito di circa 1milione e 700mila euro nei confronti della Regione, mentre proprio la Regione solo poche settimane prima aveva chiarito che quella somma poteva essere cancellata solo dopo un impegno dei Comuni soci su quel debito. Spes non poteva quindi considerarla una posta attiva come invece stava facendo.
BILANCIO COMUNE. Nel rispetto della normativa e a fronte dei risultati negativi di Spes, il Comune dovrà prevedere un accantonamento nel bilancio comunale (così come gli altri Comuni soci, ognuno per la propria quota di partecipazione). Per questo la documentazione è già al vaglio della commissione consiliare, prima del conseguente approdo in Consiglio.
«Finalmente – conclude Semplici – si mette ordine nei conti della società rimediando a situazioni passate su cui è mancata la dovuta trasparenza».
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Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 12:01