Descrizione
Con 22 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Pistoia Concreta, Forza Italia – Centristi per l'Europa, Lega, Amo Pistoia, Gruppo indipendente) 9 contrari (Pistoia Sorride, Movimento 5 stelle, Pd, Pistoia Spirito libero, Pistoia Città di tutti) e 1 astenuto (Italia Viva), il consiglio comunale ha approvato nella seduta di ieri, lunedì 25 novembre, lo schema di convenzione urbanistica e lo schema di convenzione sociale per la realizzazione di 30 appartamenti in regime di housing sociale.
«Il provvedimento riguarda un intervento di edilizia residenziale pubblica e sociale che viene realizzato in un'area del quartiere di Villaggio Scornio – ha spiegato l'assessore al governo del territorio Alessandro Capecchi – a seguito di un bando pubblico con il quale il Comune ha ceduto una larga parte delle proprie aree aggiudicate a seguito di un bando a trattativa privata al gruppo InvestiRe Sgr. Si tratta di un'area inserita nel piano delle alienazioni nel corso del 2016, oggetto di un bando effettuato nel 2017 con la conseguente aggiudicazione sempre nel 2017».
L'assessore al governo del territorio ha anche spiegato che «la pratica edilizia ha avuto un iter complesso perché, oltre a tutte le verifiche da parte dei soggetti terzi (Asl e Arpat) e anche degli uffici del Comune, vi era da acquisire il parere positivo delle Ferrovie perché l'area in via Molino di Gora è molto prossima alla ferrovia. Con l'arrivo del via libera anche da parte di Rfi, si è concluso il procedimento lo scorso fine ottobre».
Il consiglio comunale ha approvato le due convenzioni quella urbanistica, che stabilisce anche la realizzazione di uno spazio a verde di 1.600 mq e di parcheggi pubblici) e quella sociale (dove sono specificati i criteri con i quali saranno affidate le case). Gli alloggi, tra i 50 e i 90 mq, sono destinati a single, coppie ultra65enni oppure giovani con un Isee tra 16.000 e 35.000 euro all'anno. Sarà realizzata una palazzina con 30 appartamenti che saranno affittati a canone calmierato per almeno 15 anni per le famiglie della cosiddetta fascia grigia, cioè che non riescono a affittare un alloggio sul mercato ma che non hanno i requisiti per richiedere una casa popolare.
Capecchi, concludendo il suo intervento, ha sottolineato un altro aspetto della convenzione. «Rispetto alla normativa idraulica, nella parte a verde, sarà realizzata una piccola cassa di laminazione per compensare il problema in merito alla nuova impermeabilizzazione».
Al termine dell'intervento dell'assessore Capecchi sono intervenuti alcuni consiglieri comunali.
«Penso sia un provvedimento da salutare con favore – ha detto la capogruppo di Amo Pistoia Paola Calzolari – perché da 20 anni non venivano costruiti a Pistoia immobili di edilizia residenziale realizzati da privati ma con finalità pubblica per andare incontro a quella fascia della popolazione con un Isee tra 16.000 e 35.000 euro. Penso sia una buona opportunità da sfruttare, anche se auspichiamo che nei prossimi strumenti urbanistici sia prevista sempre di più la possibilità di ristrutturare le case popolari».
«Diversamente dalla consigliera Calzolari – ha detto il capogruppo del Movimento 5 Stelle Nicola Maglione – questo provvedimento non mi esalta perché non si tratta di edilizia popolare, alla quale vorrei dare priorità, ma di alloggi destinati a soggetti che hanno un Isee tra 16.000 e 35.000 euro. Con questo provvedimento c'è da valutare anche un nuovo consumo di suolo ed è una contrarietà rispetto a quello che più volte l'Amministrazione ha affermato. Questa previsione è nata da una precedente Amministrazione ma quella attuale avrebbe potuto comunque decidere diversamente».
Il capogruppo di Pistoia Concreta Iacopo Vespignani ha detto «non si può pensare di contrapporre, rispetto a questo intervento, quello che dovrebbe essere fatto per l'edilizia popolare, gli investimenti che il Comune dovrebbe fare per sopperire alle mancanze di alloggi popolari. Questo è un altro provvedimento. In questo caso si parla di intervento privato, di social housing. Ciò che ha evidenziato il consigliere Maglione porta su tutto un altro ambito che è quello gestito dal Comune».
«Pistoia ha bisogno di alloggi Erp – ha evidenziato la capogruppo di Pistoia Spirito libero Tina Nuti - e non è vero che in questo comune non sono state realizzate case popolari da 20 anni. Alle Fornaci, nel cosiddetto nuovo polo ce ne sono 12 per coppie e anziani, alla vecchia scuolina ne sono stati realizzati altri 15, nella zona del Ceppo una ventina e altri 20 a Chiazzano, pronti, ma purtroppo ancora da assegnare. Qual è la strada che questa Amministrazione sceglie?».
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Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 12:05